Influencer Sì / Influencer No

[Uno degli articoli del giornalino scolastico Il Ficcanaso, realizzato dagli alunni della scuola secondaria del Gianelli, coordinati dalla prof.ssa Barbara Onofri].

 

Dietro alle foto perfette che popolano i social non c’è nulla di improvvisato. Un tempo erano Bloggers, oggi sono diventate Influencers: parliamo delle ragazze che dettano tendenza grazie a Instagram, il social nato nel 2010 che ha sfondato il tetto di un miliardo di utenti. Vista dallo schermo del nostro telefonino, la loro vita sembra un sogno: basta mettersi a dieta, farsi un selfie per accumulare milioni di followerse diventare un’influencer, trasformarsi nella nuova Chiara Ferragni, la fashion blogger italiana più quotata, che incassa fino 12 mila dollari a post. Il messaggio deve essere chiaro: il fisico non è l’unica strada che porta al successo, in rete come nella vita. Si è scoperto inoltre che più dei macro influencer quelli con milioni di follower, contano i micro influencer, seguiti da qualche migliaio di persone, ma che hanno un impatto più forte sui loro fan, perché sono più radicati nella realtà e capaci di creare un rapporto di fiducia con chi li segue. E poi ci sono i micro blogger che si occupano di turismo, che vantano un alto livello di coinvolgimento del pubblico. La fashion blogger inglese Zoella guadagna l’equivalente di 65 mila euro al mese parlando oltre che di vestiti, anche di ansie e fragilità

PRO
influencer: mestiere vero e proprio.
Richiede preparazione, strategia e una formazione appropriata.
Non c’è nulla di improvvisato e facile in quello che si fa.
Le influencer più apprezzate non puntano all’eccellenza. Creare un rapporto di fiducia con i follower.
Le aziende che vogliono promuovere i loro prodotti investono su alcuni tipi di questi profili

CONTRO
L’inganno delle influencer è non essere più naturali, facendo sparire ogni difetto
Modello di bellezza: magro e perfetto