«Sono alla ricerca, mi sto sforzando, ci sono dentro con tutto il cuore» (Vincent van Gogh)
Il Rapporto tra Cinema e Pittura
Quando la Preside mi ha consegnato il foglietto con l’argomento per il mio esame di terza media, ho avuto tante reazioni diverse una dall’altra: “Bello il cinema, mi piace, e anche la pittura!” “Oddio, ma che scrivo? Ci sono tante cose da dire!” “E questa frase? Sembra un biscotto della fortuna, da interpretare!”
Poi mi sono calmata (eh, come no) e ho cominciato a riflettere sulla frase, e su van Gogh, artista che mi è sempre piaciuto, dalla vita complicatissima e con un finale molto triste. Lui “c’era dentro con tutto il cuore” ma anche io ci sono dentro: alla scuola, al Gianelli, al cinema e, perché no, alla pittura.
Ho scelto quindi di parlare di come il cinema abbia raccontato van Gogh e la sua pittura: Cinema e Pittura, infatti, entrano in relazione in due modi principali:
Da sempre il Cinema (ma anche la TV) è stato affascinato dalla pittura di van Gogh e soprattutto dalla sua vita (di cui ho parlato durante la presentazione), particolare, ricca di avventure, disavventure, malesseri, litigi e creatività; in gran parte, le sceneggiature dei film dedicati a questo Artista sono state basate sul suo ricchissimo epistolario destinato al fratello Theo.
Altro aspetto affascinante di van Gogh per il cinema è che abbia vissuto in Francia durante la Belle Époque, l’Epoca Bella in cui tante invenzioni (il telefono, il telegrafo… fino ad arrivare al cinema stesso, anche se più avanti) e un clima di speranza e progresso (rappresentato dalle Esposizioni Universali); questo aspetto interessava anche me, perché ne abbiamo parlato tanto in tante materie.
Per non annoiare i lettori 😊 raccontando di tutti i film che hanno parlato di van Gogh e dei suoi quadri, ho preso in esame solo alcuni esempi per me più significativi:
Infine, ho voluto parlare di un esempio a me molto caro: «Vincent and The Doctor», decimo episodio della quinta stagione di Doctor Who – di Richard Curtis e Johnny Campbell, 2010
Sono una grande fan di Doctor Who, e questo è uno dei miei episodi preferiti. Secondo me era un esempio perfetto per parlare dei rapporti tra pittura e cinema, perché
Richard Curtis ha usato van Gogh e i suoi “mostri interiori” per esplorare il tema del disagio mentale e, in particolare, il fatto che Van Gogh non fosse mai stato cosciente del proprio valore, anche perché non fu molto apprezzato in vita.
Anche in questo caso la colonna sonora è molto importante: infatti il pezzo forte dell’episodio è composto dalla rock band inglese Athlete, col brano «Chances» le cui parole spiegano benissimo il messaggio relativo a Van Gogh e alla sua condizione
Take all your chances while you can Never know when they’ll pass you by Like a sum a mathematician cannot solve Like me trying my hardest to explainIt’s all about your cries and kisses Those first steps that I can’t calculate |
Cogli tutte le opportunità quando puoi Non si sa mai quando ti ricapiteranno Come una somma che un matematico non riesce a risolvere Come me, che provo con tutto me stesso a spiegare.Tutto ruota intorno ai tuoi pianti e ai tuoi baci Come quei primi passi che non riesco a pianificare |
Questa colonna sonora accompagna un momento particolarmente significativo nell’episodio ovvero quando il Dottore e la sua assistente, Amy, portano van Gogh a sentire un moderno Critico d’Arte che, usando tutti superlativi assoluti, loda il pittore e la sua arte. Van Gogh si commuove fino alle lacrime e, piangendo, lo abbraccia.
Inoltre, il Critico afferma che nessuno, prima di Van Gogh, abbia «usato la propria Passione e Dolore per mostrare l’estasi e la gioia e la magnificenza del nostro mondo…» e mi sono chiesta…
Ma è davvero così?
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito,
perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna. (Giovanni 3,16)
Una delle ultime opera di Van Gogh, dipinta pochi mesi prima di togliersi la vita, è una Pietà, nata come studio (cioè una copia) di una stampa di Delacroix, per la sorella Willelmien; van Gogh voleva mostrare la “maternità sofferente”, ma ha dipinto il volto di Maria in modo che sembri piuttosto sereno. Inoltre l’Artista ha dipinto il volto di Gesù in modo che gli somigliasse molto (persino con barba e capelli rossi)… Forse voleva dirci anche altro?
Non ho la risposta, ma sono contenta che il cinema e una delle mie serie televisive preferite (e, naturalmente, il Gianelli) mi abbiano permesso di farmi questa domanda.
«Sono alla ricerca, mi sto sforzando, ci sono dentro con tutto il cuore» (Vincent van Gogh)
«Sono alla ricerca, mi sto sforzando, ci sono dentro con tutto il cuore»
(Myriam, al Gianelli da 13 anni)